Come gestire al meglio l’auto di cortesia in officina
L’auto del vostro cliente ha un problema abbastanza importante da risolvere e la dovete tenere in officina per parecchi giorni. Voi volete garantirgli il miglior servizio possibile mettendo a sua disposizione un’auto sostitutiva. Quella appena descritta è un’eventualità tutt’altro che infrequente e l’auto di cortesia in officina può sembrare un servizio semplice da offrire ai propri clienti. Ci sono però delle normative ben precise che regolano questo servizio ed è bene conoscerle per evitare problemi, anche di natura legale, alla vostra azienda.
Auto di cortesia in officina: 3 modalità di erogazione del servizio
Fermo restando che l’auto di cortesia è un servizio in più che un’officina può decidere di offrire e che, senza dubbio, è molto apprezzato dalla clientela, per il bene di autoriparatore e automobilista si rende necessario sapere entro quali confini muoversi. Solitamente sono tre le modalità attraverso le quali un’officina può erogare questo tipo di servizio. Vediamole nel dettaglio, con tutti i pro e i contro del caso.
Auto di cortesia in comodato d’uso gratuito
La prima è mettere a disposizione un’auto di cortesia già di proprietà dell’azienda, alla quale è intestato il mezzo. L’auto sostitutiva chi può guidarla in questo caso? La vettura è immatricolata a uso privato e il suo utilizzo è consentito quindi, oltre che al proprietario, anche ad altri soggetti autorizzati dalla proprietà. Se la usiamo per ragioni “logistiche” (ritiro dei ricambi o semplice accompagnamento di un cliente), è bene munire l’auto di un‘autorizzazione a favore di chi la utilizza.
Se, invece, l’auto viene ceduta al nostro cliente è necessario formalizzare un apposito contratto di comodato. Questo vi permette di fornire un’auto di cortesia ai vostri clienti a titolo gratuito. Non solo, vi mette anche al riparo da sgradite sorprese: nel documento è consigliabile specificare le responsabilità della persona che utilizzerà provvisoriamente il mezzo in caso di eventuali danni causati dalla circolazione o di infrazioni al codice della strada. Un passo necessario se non volete correre il rischio di dover saldare multe non imputabili al vostro comportamento. Qualora doveste scegliere questa strada, non dimenticate di formalizzare un contratto analitico, con tutti i parametri del caso (numero della patente di chi usa il mezzo sostitutivo, per fare un esempio).
Un’auto di proprietà dell’officina, ma immatricolata per uso privato e fatta guidare a terzi, può insomma celare anche qualche insidia. Che cosa succede in caso di incidente se manca l’assicurazione per infortuni al conducente? Oppure, se accade un sinistro e al volante c’è una persona in stato di ebbrezza? Gli oneri potrebbero ricadere su di voi, perché la compagnia assicurativa farebbe certamente valere il diritto di rivalsa contro la vostra azienda. E le cifre possono diventare importanti… O ancora, in caso di multa, se la sanzione non viene pagata rischiate addirittura il fermo amministrativo del veicolo e una decurtazione dei punti-patente dell’intestatario.
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Quindi quali sono i pro e i contro?
Se da un lato c’è meno burocrazia da gestire e che, muovendovi in questo modo, avete la possibilità di offrire un servizio gratuito e più snello al cliente, dall’altro bisogna tenere a mente tutte le criticità legate a coperture assicurative insufficienti e alle possibili conseguenze, penali e amministrative, derivanti da un uso “non consono” della vettura.
Auto sostitutiva in noleggio senza conducente
Una seconda possibilità è che la vostra officina proponga l’utilizzo di un mezzo di proprietà della stessa, con tanto di carta di circolazione intestata, ma che l’automobile venga destinata a uso noleggio senza conducente. In questo caso è necessario che l’azienda ottenga un‘apposita autorizzazione all’esercizio di attività di noleggio di autoveicoli senza conducente, rilasciata dal Comune nel quale si desidera portare avanti questo tipo di attività: una volta ottenuto il “via libera”, bisogna darne comunicazione alla Camera di Commercio e all’Agenzia delle Entrate.
Attenzione: con questa formula, il veicolo potrà essere usato soltanto per gli spostamenti del cliente e non, per esempio, per andare a ritirare pezzi di ricambio. In questo caso, poi, è sempre obbligatorio stipulare un contratto fra noleggiatore e noleggiante.
Quindi cosa cambia rispetto al primo caso?
È chiaro che, diversamente dal primo caso, in questa circostanza il servizio diventa a pagamento e bisogna esporre le tariffe nei locali dell’officina per un‘intuitiva consultazione da parte del pubblico. In questo modo l’impresa, oltre a essere in regola dal punto di vista della circolazione stradale, si mette al riparo in virtù di coperture assicurative precise sui rischi civili e penali garantendo più sicurezza a voi, titolari dell’autofficina.
Mettere nero su bianco le condizioni tra noleggiatore e noleggiante, poi, individua in maniera più puntuale gli obblighi a carico di quest’ultimo, salvaguardando l’officina in caso di multe rimediate dal cliente. Tutto questo, poi, offre anche vantaggi sotto il profilo fiscale: i noleggi, regolarmente fatturati, sono totalmente deducibili e consentono di rientrare dei costi vettura, così come delle spese accessorie di gestione e manutenzione. I benefici sono tanti ma, certo, si deve affrontare un po’ di burocrazia in più e il vostro cliente dovrà pagare il servizio. Seguendo questa strada, però, ci si mette al riparo da situazioni che potrebbero sfuggire al nostro controllo.
Auto sostitutiva in noleggio senza conducente con società specializzata
L’ultima via è quella di rivolgersi a un soggetto terzo che noleggi l’auto in officina. In questo caso, l’impresa acquisisce una vettura immatricolata per noleggio senza conducente da una società specializzata con un sistema di noleggio a lungo termine. L’autofficina eroga un canone mensile onnicomprensivo, inclusi gli oneri di ammortamento, manutenzione, assicurazione e spese fiscali quali i bolli. Nel contratto c’è la possibilità di noleggiare il veicolo a terzi, come per esempio i clienti. Se, inoltre, la ditta è titolare di autorizzazione comunale per l’esercizio di attività di noleggio senza conducente, il contratto è sottoscritto direttamente tra l’officina e il cliente.
Nel caso, invece, in cui l’autorizzazione non ci sia, il rapporto è tra società di noleggio e cliente, con l’autofficina chiamata ad attivarsi per far sottoscrivere alla persona che “affitta” l’automobile un contratto con l’azienda di noleggio. La ditta di autoriparazione, in questo caso, funge da intermediario tra la clientela e la società che noleggia l’auto di cortesia. L’officina quindi riscuote l’importo e gira il compenso al noleggiatore. In questo modo le responsabilità restano in capo alla società terza che fornisce il servizio. Non solo, così si recupera anche buona parte dei costi per la gestione dell’auto sostitutiva.
Auto sostitutiva: è importante tutelare tutte le parti
Insomma, qualora decideste di offrire alla vostra clientela una vettura di cortesia, è bene valutare in che modo fornire quest’opportunità, muovendovi nella maniera giusta al fine di tutelare tutte le parti coinvolte. Può essere utile contattare le varie società che forniscono il servizio (Sos Automotive, al sito www.autodicortesia.it, o Infodrive, per esempio) e farsi specificare tutte le condizioni a monte del servizio, trovando la soluzione più adatta per la vostra azienda.
In conclusione, mettere a disposizione della clientela un’auto di cortesia in officina è un servizio “in più” che però è fondamentale. Qualifica infatti l’officina diventando, potenzialmente, un fattore determinante nella scelta dei consumatori.